La disperanza

La disperanza

Manungo Vera si è allontanato dal Cile prima di conoscere gli orrori dell'ultima dittatura: è diventato un cantante famoso all'estero, seguito e acclamato da un pubblico sempre più vasto. Gli anni sono così trascorsi nella lontananza da una patria ormai familiare solo attraverso i racconti di quanti, essendo riusciti a fuggire e a sopravvivere, ne riferiscono intorno ai tavolini dei caffè di Parigi. Ma un giorno, divenuto incapace di identificarsi in quel ruolo di cantante latinoamericano di protesta che le masse d'Europa gli hanno assegnato, Manungo Vera decide di fare ritorno in Cile. E' di questo ritorno svogliato che racconta "La disperanza".Romanzo concentrato in un breve periodo - dal pomeriggio al mattino del giorno dopo - nonostante i lunghi rinvii nel tempo di recente trascorso, questa di Donoso è una lucida quanto implacabile radiografia dell'attuale Cile. Sullo sfondo dei funerali di Matilde Neruda, che hanno luogo dopo il ritorno di Manungo, acquista nitidi contorni la vicenda di un paese spinto alla disperazione. E non è solo la storia di Manungo, è anche quella di Judit, la donna da lui un tempo amata e ora reduce dagli orrori della tortura, ferita nel più profondo della sua dignità, ridotta al ruolo di resistente occulta nel rischio di una quotidianità inerte... è anche quella di Lopito, mortificato nella sua intelligenza, vittima emblematica e reale di un'oppressione grigia di violenza... Con "La disperanza", José Donoso, allontananosi da certe atmosfere fantastiche che hanno animato altri suoi romanzi, ha scritto una testimonianza spietata, il quadro di un paese stretto nella morsa della dittatura, soffocato dalla cappa di piombo di una violenza fisica e psicologica che si esprime in quella perdita della speranza, assoluta e totale, di cui dice il titolo.
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