L'arte fuori di sé. Un manifesto per l'età post-tecnologica

L'arte fuori di sé. Un manifesto per l'età post-tecnologica

Grazie alle prospettive aperte dalle nuove tecnologie, l'arte sta vivendo una stagione di grande rinnovamento ma anche di forte crisi identitaria. Si aprono nuovi scenari mentre al contempo decadono alcune delle pratiche che avevano caratterizzato l'arte in precedenza. Gli artisti possono rivestire un ruolo decisivo in questo passaggio d'epoca, diventando i catalizzatori delle nuove pratiche, soprattutto nell'ambito dei new media, delle nuove tecnologie interattive e della rete. Ma non solo, l'opera d'arte trae oggi linfa da ambiti disciplinari un tempo lontanissimi, come la fisica quantistica, la robotica, l'ingegneria genetica, l'esplorazione spaziale, la neurologia. Ma per far questo l'arte deve sapersi ripensare radicalmente, andando insomma "fuori di sé", mutando le coordinate con cui ha da sempre inteso le proprie pratiche artistiche. Al contempo gli artisti devono diventare più consapevoli di rivestire un nuovo ruolo sociale, a fronte delle emergenze della nostra epoca. L'arte deve diventare plurale, superando definitivamente ogni mitologia relativa alla genialità individuale, mettendosi in rete, diventando complessa, interattiva, performativa, ripensando i supporti, i materiali ma anche le proprie caratteristiche di fondo. Come la manualità e il disegno, per esempio, da rivedersi in un ambito e in una dimensione progettuale sinestetici.
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