Aperto tutta la notte

Aperto tutta la notte

"L'unico locale aperto tutta la notte è la casa", dice Ambrose Bierce. E intorno alla casa ruota la turbinosa vita della famiglia Belitre. Nonno e nonna, papà, mamma e sei ragazzi dai nove ai ventotto anni, nell'arco di una torrida estate spagnola, traslocano in un piccolo appartamento di periferia in una palazzina a due piani con soffitta, giardino e ciliegio, nel cuore di una Madrid anni ottanata, culla del lavoro, dello stress, dello storidimento notturno. E intorno alla casa, sempre spalancata davanti al bisogno di conforto, alle domande, agli inciampi del tempo, i Belitre crescono e invecchiano, muoiono e si divertono, mentono si interrogano e si rispondono, in un misto di tenerezza e commozione, di grandi e sonore risate. Il nonno Abelardo conversa amabilmente con Dio; la nonna Alma, grande fumatrice di pipa tra le coltri di un letto che ha deciso di non abbandonare più, continua ostinata a scrivere a un'amica morta interrogandosi sull'aldilà; il papà, soppiantato dal figlio più piccolo Matias che, per una strana forma di malattia, cerca di prendere il suo posto; e infine la madre, ostinata sorda e cieca agli attacchi esterni al tempio familiare, si dedica anima e corpo alla difesa dei suoi ragazzi.Con un ritmo travolgente che annoda e snoda i fili di questo affollato, vociante teatrino, David Trueba - narrando e sdrammatizzando gli eventi della vita sempre in bilico tra routine ed eccezionalità, humour e lirismo - sa come farci sentire a casa. Casa che, non va dimenticato, è l'unico posto che non chiude mai.
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