Etica hacker e lo spirito dell'età dell'informazione (L')

Etica hacker e lo spirito dell'età dell'informazione (L')

Gli hacker non sono soltanto i pirati che rubano i dati o inventano gli infernali virus che rovinano i nostri computer. Il loro lavoro ha permesso, piuttosto, la creazione del pc e del modem, l'affermazione planetaria di Internet, l'invenzione delle realtà virtuali. Si tratta di risultati straordinari, nati da un approccio al lavoro diverso e opposto agli schemi fordisti che scandiscono l'esistenza quotidiana. La nuova etica di cui gli hacker sono portatori è caratterizzata da un impegno appassionato e creativo, senza limiti di tempo e senza risparmio di capacità intellettuali. Questa concezione ha fatto sì che si affermassero valori di privacy, di eguaglianza, di condivisione dei saperi, in netto contrasto con i modelli improntati al controllo, alla competizione, alla proprietà. E un approccio inedito e dirompente che ha già contribuito in modo decisivo allo sviluppo della 'dot.economy' e rappresenta una rottura radicale con quell'etica di stampo calvinista che Max Weber aveva rintracciato nei fondamenti dell'economia capitalistica.
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