Canto di D'Arco
D’Arco è un detective. Lo era in vita e ora lo è anche nella città dei morti, nella cui Centrale di polizia continua a prestare servizio. È stato ucciso nella città dei vivi, mentre indagava su una banda di assassini travestiti da manichini nuziali. Un giorno, un misterioso collega e suo superiore gli comunica che i bambini della città dei morti si sono messi improvvisamente a cantare, di notte, nella case, nei grattacieli, e gli affida la missione di fare luce su questa inspiegabile vicenda, a costo di tornare alla fonte stessa del male, nella città dei vivi, per invertire la spirale di dolore che collega il mondo dei vivi e quello dei morti, il passato e il futuro. Inizia così questo trascinante romanzo d’azione e di suspence, dove si parla del male, dell’amore, della luce, del buio, della città dei morti e di quella dei vivi e delle città di confine, dove ci sono enormi lampadari che pendono dal cielo e dove i confini si possono spostare.
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