La principessa Brambilla-Mastro Pulce

La principessa Brambilla-Mastro Pulce

Con questo racconto, "un capriccio" libero nella forma, tanto fantasioso da sembrare improvvisato, il musicista e uomo di teatro Hoffmann presenta al lettore una sorta di fiaba teatrale in cui i personaggi fantastici delle favole si incontrano con le maschere popolari o con i cantastorie di piazza, dove l'eroico si mescola al buffonesco, dove tutto è possibile e sola legge valida è la meraviglia e divertire lo spettatore. In questo quadro particolare della Commedia dell'Arte tutto è multiforme e doppio, a cominciare dai protagonisti, tutto è segnato da quel "dualismo cronico" che, con una connotazione di tragedia dell'esistenza, ricorre spesso nella produzione letteraria di Hoffmann, mentre qui ha altri esiti: il dissidio tra soggetto e oggetto, tra Io e maschera, tra fiaba e realtà si scioglie nell'artificio teatrale, nell'apoteosi di un umorismo che è "l'espressione fisica dell'intimo benessere nonché della gioia per la vittoria della forza psichica interiore".
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