La cognizione del dolore

La cognizione del dolore

"... Già... tornando al muro. Ma che posso farci, dottore? Sono stanco... sono malato...". Il dottore non ci credeva. "...Pochi e stenti risparmi d'un tenente all'adiaccio... sotto fredde stelle... Chi si amava è nella terra... Era nel suo viso una luce... un sorriso... Sotto fredde stelle... nell'arsura dei fiumi e tra le schegge dei monti infernali... Il misero stipendiucolo dell'ingegnere stanco, vessato... Ed ecco qua i muri: ho dovuto buttare il mio sangue nelle rovine, qua dentro... al rinfazzo dei muri... alle tasse... a tamponare la falla della ipoteca...Ora sono stanco, sono malato".Gli anni irripetibili li aveva dissolti il dolore. La demenza dei tutori aveva straziato il bimbo. Rimaneva la morte.
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