Il pazzo dello zar

Il pazzo dello zar

"Timotheus von Bock è un aristocratico che viene imprigionato per anni e poi dichiarato pazzo e confinato nei suoi possedimenti in Livonia perchè nel 1818 ha osato denunciare in un memoriale allo Zar Alessandro, al quale era legato da devota amicizia, le ingiustizie politiche e sociali del sistema zarista.(...) Il romanzo di Kross non è soltanto una parabola delle relazioni fra l'intellettuale ed il potere, ma è anche e soprattutto una poetica raffigurazione dell'ambiguità della vita. Von Bock non è un folle, ma il suo sogno di riforme, in quelle circostanze storiche, può essere una follia, anche se è una di quelle che danno senso e dignità all'esistenza; nel suo rapporto con lo zar non c'è solo il dissidio fra uno spirito libero e autocrate, ma anche leale amicizia; la diagnosi di malattia mentale è certo falsa, ma alla fine un alone di possibile follia avvolge la lucida nobiltà d'animo di von Bock".(dalla Prefazione di Claudio Magris)
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