Con le migliori intenzioni

Una passione spettacolare, epica, complicata. E' quella che ha intrecciato i destini di Henrik, povero studente di teologia destinato a diventare un severo pastore luterano, e di Anna, ragazza ricca, forse un po' viziata e afflitta da una madre invadente. La loro storia d'amore incontra presto grandi difficoltà, almeno dal momento in cui Henrik viene invitato a pranzo dai genitori della promessa sposa, e deve affrontare i cinque bicchieri di cristallo schierati di fronte a ogni commensale. I due giovani andranno incontro a mille peripezie, dovute alle differenze di classe e di educazione, alla malevolenza altrui, ma anche alle asperità del loro carattere. A raccontarci questa vicenda ambientata ai primi del Novecento è il figlio di Anna e Henrik, Ingmar Bergman. Partendo dagli album di fotografie della propria famiglia - alcuni risalenti alla seconda metà dell'Ottocento - il grande regista svedese ha ricreato le emozioni e i sentimenti di quell'incontro e le vicissitudini dei giovani sposi: "Ho sfiorato con circospezione i volti e i destini dei miei genitori, e credo di aver imparato parecchio anche su me stesso - ciò che era nascosto sotto strati di polverose costrizioni e di espressioni concilianti, prive di contenuto reale". Bergman scava oltre gli accomodamenti depositati dall'assopirsi delle passioni, riportando alla vita gesti, abiti, gioielli, paesaggi, volti di quei tempi lontani. E dipinge magistralmente la storia di quei giovani amanti decisi ad affrontare il mondo intero armati delle loro "migliori intenzioni".