Discorso naturale

Discorso naturale

Uno degli scritti più noti de "L'inferno e il limbo" - il primo libro di saggi che segna la maturità di Mario Luzi - si intitolava "Naturalezza del poeta". Erano gli anni Cinquanta e, nell'infuocato agone di quel tempo, lo scrittore, nel tentativo di sondare le peculiarità della poesia (o almeno la specifica esperienza che egli ne andava facendo), insisteva sulle richieste profonde della natura umana che nella poesia si esprimono, e insieme riconosceva che l'aderenza alla natura profonda impedisce al poeta ogni parzialità di obiettivo e fine. Questo tema, che attraversa tutta la riflessione generale di Luzi e le sue successive indagini critiche, riaffiora qui esprimendosi fin nel titolo, confermato o contestato dalle molte verifiche compiute sulla tradizione antica e recente, e messo a confronto con i tanti problemi che la nostra epoca ha suscitato circa i limiti, le attuabilità e perfino la legittimità della poesia. Mario Luzi conduce il suo "discorso naturale" non da fuori, ma dall'interno di quella disputa, insomma "al fuoco della controversia", e ci dà insieme un'ariosa ricognizione della poesia, nei secoli passati e nel momento attuale, da Boccaccio a Palazzeschi, da Petrarca a Saba.
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