L'ultima canzone

L'ultima canzone

"L'ultima canzone", opera prima del giovane scrittore indiano Siddharth Dhanvant Shanghvi, vincitore del Premio Grinzane Cavour 2005 sezione giovane autore esordiente, è stato accolto sia in India sia in Gran Bretagna come un'autentica rivelazione. Il "Times Literary Supplement" ha scritto: "Inizia come una favola erotica, e cresce fino a diventare una mappa dell'amore e dell'abbandono, della sensualità e dell'innocenza, dell'amicizia e della solitudine". Siamo in India, negli anni Venti. La giovane Anuradha ha lasciato la cittadina del Rajasthan dov'è cresciuta per andare a Bombay, dove sposerà, secondo la tradizione, l'uomo che i genitori hanno scelto per lei, il dottor Vadhmaan Gandharva. Attraverso la vicenda di Anuradha e della sua bella ed eccentrica nipote Nandini, "L'ultima canzone" racconta una saga familiare stretta tra la magia del passato e la frenesia del nuovo, sospesa tra gli imperativi dei sentimenti e l'aspirazione alla bellezza, tra sofferenza e tenerezza. Uno stile carnale e colorato. Personaggi attraversati da una vena di eccentrica follia e tuttavia credibili e umani, come il signor Bunkusdaas, il padre del cinema di Bollywood, o Libya Dass, perennemente immersa nella sua vasca di porcellana, o ancora Percival Worthington, l'aristocratico figlio del governatore di Bombay. L'ambizione di affrontare i grandi temi dell'esistenza con irriverente leggerezza e profonda compassione. Tutto questo Siddharth Dhanvant Shanghvi è riuscito a fonderlo in un romanzo magico, esuberante e avventuroso, che restituisce il fascino di un'India sospesa tra la modernità e la tradizione.
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