Autosovversione

E' una sorta di "autosovversione" quella che Hirschman postula in questo personalissimo volume, nella convinzione che tale metodo possa dare un contributo allo sviluppo di una cultura democratica più autentica, nella quale i cittadini non solo hanno il diritto di avere le loro idee e opinioni, ma sono pronti a rimetterle in discussione alla luce di nuovi dati e argomenti. E' prima di tutto su se stesso che Hirschman sperimenta la pratica dell'autosovversione, in una serie di frammenti autobiografici che rievocano il rapporto con il padre, gli studi parigini, il soggiorno in Italia alla vigilia della seconda guerra mondiale, la figura del cognato Eugenio Colorni, che tanta influenza ebbe su di lui, la collaborazione con l'americano Varian Fry nella missione di salvataggio di centinaia di ebrei nella Marsiglia occupata dai tedeschi; e altri incontri determinanti della sua vita. Sempre seguendo questo filo conduttore, Hirschman si produce infine in nuove incursioni sui temi a lui congeniali dell'industrializzazione, dello sviluppo e della società di mercato, oltre che sui problemi del mondo nuovo che ha visto la luce dopo il 1989.