Dal terrazzo. Diario (1943-1944)

Dal terrazzo. Diario (1943-1944)

Per quasi un quarantennio - dalla metà degli anni Venti al 1963 - Elena Carandini Albertini tenne regolarmente un diario. Un appuntamento quotidiano che si è tradotto in appunti, agende, quaderni, fogli dattiloscritti accumulatisi nel tempo sino a costituire una testimonianza ineguagliabile su un ambiente, l'aristocrazia culturale cui Elena Carandini apparteneva, e sulle vicende politiche e intellettuali del nostro paese. Di questo diario le pagine che vedono ora la luce costituiscono l'acme: un arco di dieci mesi (agosto 1943 - maggio 1944) tra la caduta del fascismo e la liberazione di Roma, nell'esperienza diretta della guerra e dell'occupazione tedesca. L'alta borghesia liberale, che ha vissuto in esilio interno durante il regime, si dispone ora a riprendere il suo posto nel gioco politico: un fitto intreccio d'incontri (Casati, Einaudi, Croce ...), un'ansia di prepararsi e progettare, il senso di un nuovo inizio imminente, oltre il 'precipizio'. In queste note, percorse dalla tensione morale e civile di una continua ricerca personale, il racconto della vita privata s'intreccia alla cronaca drammatica della guerra: le razzie naziste (quella famigerata del 16 ottobre nel ghetto), gli arresti e i bombardamenti. Ogni tanto, in un ostinato desiderio di normalità, le brevi intermittenze serene di un concerto, di una passeggiata coi figli, di una buona lettura.
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