Dalla fede antica all'uomo tecnologico

Dalla fede antica all'uomo tecnologico

Se la separazione tra io e mondo, l'alienazione dell'uomo dalla natura e la conseguente svalutazione di quest'ultima trovano origine già nel pensiero religioso dei primi secoli cristiani, il rapporto conflittuale e disarmonico con l'ambiente naturale costituisce una delle cause prime della crisi dell'uomo occidentale. A questo tema, alle sfide morali della tecnologia moderna e all'etica 'nuova' che esse sollecitano sono dedicate le riflessioni critiche di Jonas: egli afferma qui la necessità di fondare, nell'epoca del controllo manipolatorio della natura, un'etica della responsabilità degli uomini verso gli altri uomini e verso l'ambiente, nella quale diventi centrale il concetto di 'limitazione' (ad esempio di ogni manipolazione genetica degli esseri umani). Pur apportando alla discussione, oggi sempre più incalzante, sull'ecologia, la bio-ingegneria, la sperimentazione genetica un contributo di ampia portata teorica, questo libro non perde mai di vista la dimensione pratica, 'applicata' e soprattutto politica di tali questioni.
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