La libertà che guida il popolo. Le tre Gloriose Giornate del luglio 1830 e le «Chartes» nella costituzione francese

La libertà che guida il popolo. Le tre Gloriose Giornate del luglio 1830 e le «Chartes» nella costituzione francese

Tra il 27 e il 29 luglio 1830 (le tre "Gloriose Giornate"), nel caldo soffocante dell'estate parigina, i Borboni perdono per sempre il trono di Francia. La notizia delle ordinanze liberticide che modificano il regime della "Charte" del 1814 fa gridare al colpo di stato e i vari gruppi politici si preparano a 'guidare' una rivoluzione dall'esito incerto. Chi pensa di poter fondare sulla 'nuova' Carta costituzionale dell'agosto 1830 la "Monarchia di Luglio" e il regno di Luigi Filippo d'Orléans dovrà fare i conti con inquietanti dilemmi che, alla prova dei fatti, condanneranno al fallimento il costituzionalismo delle "Chartes". Il libro muove da un interrogativo: perché nel 1830 gli insorti parigini gridano "Viva la Carta!" e assecondano un determinato 'progetto costituzionale'? E' un grido isolato o deve invece condividere lo spazio dell'immaginario e del linguaggio politico con altri evviva? E chi lo pronuncia, davvero? "La Libertà che guida il Popolo", il più celebre dipinto di Eugène Delacroix, diventa il simbolo che dà voce alle domande, ai gesti, agli ideali, alle contraddizioni, alle 'verità' politiche e costituzionali del 1830 e - a ben vedere - di una buona parte dell'Ottocento.
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