Fuga a due

Fuga a due

"Un giorno di circa vent'anni fa ritagliai da un calendario la riproduzione di un quadro di Chagall, "Gli amanti", e l'appesi nella camera da letto. Tempo dopo Giorgio mi disse: "metti quella stampa sotto vetro, perché non si rovini. E' l'unica fotografia che abbiamo di noi due in fuga". Parte da questo ricordo il viaggio nella memoria di Erika Rosenthal, moglie dell'economista Giorgio Fuà. Figlia di un ebreo di Istanbul e di una bulgara, dopo aver vissuto i primi due anni di vita a Teheran, nel 1921 l'autrice giunge con la famiglia in Italia, a Milano, dose vive per diversi anni gli agi della buona borghesia del tempo e assiste alla progressiva affermazione del regime fascista. Nel 1942, l'incontro con Giorgio Fuà, anche lui ebreo, nei locali delle NEI (Nuove Edizioni Ivrea), la casa editrice di Adriano Olivetti per la quale i due giovani lavoravano. E l'amore nasce proprio mentre fuori si fa più prossimo il disastro del paese. L'8 settembre 1943, i rastrellamenti nazisti all'interno della comunità ebraica, i ripetuti tentativi di fuga della coppia, fino all'arrivo in Svizzera. Poi, passata la tempesta, il ritorno in Italia e l'inizio di una nuova vita. Con sobria leggerezza, i destini personali dei protagonisti sono qui raccontati in un equilibrio sapiente tra grande storia, romanzo familiare, vicende dell'intimità privata.
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