I filosofi e la società senza religione

I filosofi e la società senza religione

Alla fine del Seicento, Pierre Bayle sostenne con determinazione che era meglio essere atei, piuttosto che idolatri e superstiziosi, che era preferibile non avere una religione, piuttosto che una cattiva religione. Legata ad una appassionata difesa del principio di tolleranza, dei diritti della coscienza individuale, dell'autonomia morale, la società di atei teorizzata da Bayle si colloca agli antipodi dell'ateismo ideologico dei sistemi totalitari a noi più vicini. Questo libro non si limita a presentare la presa di posizione di Bayle e a studiarne le origini culturali, ma ricostruisce alcuni dei momenti della grande controversia sollevata dalle sue provocatorie tesi, che vide intervenire i massimi esponenti dell'età dei Lumi, da Montesquieu agli Enciclopedisti, da Rousseau a Kant. Ampio spazio è dato al contributo che il pensiero inglese, da Mandeville a Hume, portò, in sotterraneo dialogo con Bayle, sul problema delle origini e della funzione sociale della religione e sulla questione del rapporto fra ateismo e politica.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare

Problemi svolti di elettromagnetismo
Problemi svolti di elettromagnetismo

Gorini Giuseppe, Colò Gianluca
Appunti di meccanica razionale: 1
Appunti di meccanica razionale: 1

Galgani Luigi, Giorgilli Antonio
Appunti di meccanica razionale: 2
Appunti di meccanica razionale: 2

Galgani Luigi, Giorgilli Antonio