Dio inviò suo figlio

Dio inviò suo figlio

"Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l'adozione a figli" (Gal 4,4-5). Questa frase, centrale nell'annuncio dell'apostolo Paolo, costituisce il motivo conduttore della cristologia qui presentata. Frutto di sedici anni di insegnamento della cristologia e di oltre trent'anni dedicati allo studio di temi cristologici, essa è sorretta da una semplice convinzione: la certezza di fede che Gesù di Nazaret è il Messia di Israele, il Figlio del Dio vivente (cfr. Mt 16,16). Questa certezza non si ottiene al termine di un lungo processo di riflessione, non è la conclusione teologica risultante da diversi elementi convergenti, bensì la 'luce originaria' che illumina, già fin dall'inizio, ogni tentativo di pensare, spiegare e formulare una cristologia. Per dirla in breve, questo è il principio della cristologia qui proposta alla discussione teologica. L'esposizione segue il Credo. Cinque capitoli illuminano la confessione di fede in Gesù Cristo: la preesistenza del Figlio di Dio, la sua incarnazione, il suo percorso terreno, la sua passione ed infine la sua trasfigurazione Nei singoli capitoli si elaborano di volta in volta gli aspetti biblici del tema. Si attingono esempi dal patrimonio della tradizione della Chiesa, dalla sua vita, dalla sua teologia, dalla sua liturgia. L'esperienza cristiana, specialmente quella dei santi, rimane sempre sullo sfondo come luogo dell'íncontro con Cristo. Con la collaborazione di Michael Konrad e Hubert Philipp Webber.
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