Il sacro inevitabile
L’ambiente, dai tempi preistorici alle grandi civiltà dell’Indo, della Mesopotamia e dell’Egitto, è l’inevitabile causa dell’esperienza del sacro. La volta celeste, che fa da capanna alla Terra, è considerata dagli studiosi di Preistoria la prima manifestazione del sacro per gli uomini che abitano sotto la volta stellata: il primo simbolo. Ed è proprio l’ambiente a suscitare la fantasia dell’uomo simbolico, che trasforma in simboli anche l’acqua, l’albero, la montagna, eccetera. Nell’uomo esiste la necessità di sacralizzare i luoghi: dal semplice cumulo di sterpi per il sacrificio di animali a un angolo della casa, fino al tragitto di un pellegrinaggio che sacralizza il territorio, segnandolo con simboli indelebili. L’esigenza di spazi non “distratti”, spazi sacri, si ritrova nella storia dell’umanità, al di là di ogni abuso di potere e tentativo di dominio. L’esperienza del sacro porta, nelle varie religioni, a molteplici espressioni: i santi, le reliquie, i sacrifici, i segni della vita, la parola e la preghiera.
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