Lunga domenica di passioni (Una)

Lunga domenica di passioni (Una)

"C'erano una volta cinque soldati francesi che facevano la guerra, perché così va il mondo. L'uno dietro l'altro, avanzando a fatica, andavano tutti e cinque verso le prime linee, con le braccia legate dietro la schiena. Uomini col fucile li conducevano di trincea in trincea verso il riverbero freddo della sera, oltre le barricate, oltre il cavallo morto e le casse di munizioni abbandonate. C'era molta neve, erano i primi giorni del primo mese del 1917..." FRONTE DELLA SOMME, GENNAIO 1917. Cinque soldati francesi condannati a morte dal tribunale militare vengono lasciati nella terra di nessuno fra le trincee, perché siano massacrati dall'artiglieria tedesca. Tra loro c'è Manech, neppure vent'anni, accusato di essersi ferito volontariamente con l'intento di sfuggire alla guerra. CAP-BRETON, 1919. Mathilde, promessa sposa di Manech, risponde all'appello di uno sconosciuto che, moribondo, chiede di incontrarla. È Daniel Esperanza, l'ufficiale incaricato di abbandonare i condannati al loro tragico destino. Al suo capezzale Mathilde ascolta l'atroce racconto delle ultime ore del fidanzato, del quale non ha più notizie da due anni. L'ufficiale, però, non ha visto morire i condannati e la speranza che Manech sia sopravvissuto spinge Mathilde a indagare. È passato molto tempo, le testimonianze si contraddicono, le persone coinvolte vogliono dimenticare o fingono di non sapere, ma lei non si dà per vinta. In un turbinio di incontri, avventure e rivelazioni, Japrisot evoca con sapienza l'atmosfera degli anni in cui il jazz prende il posto del rombo dei cannoni e ci regala, con Mathilde, un'eroina indimenticabile, fragile e coraggiosa, dal fascino straordinario.
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