I paradisi artificiali

I paradisi artificiali

Dalla penna del poeta dei "Fiori del male" nasce, nel 1860, questo testo sui paradisi creati dall'assunzione di droghe, in cui, nella seconda parte, l'autore riprende e traspone le opere di Thomas De Quincey "Confessioni of an English Opium-Eater" e "Suspiria de profundis". In una prosa musicale e conturbante, Baudelaire studia come l'oppio e l'hascisc finiscano presto per tramutarsi, da rimedi, in affascinanti e tirannici veleni dai portentosi effetti di amplificazione, e apre uno squarcio di inesausta attualità sul giogo della dipendenza, sugli abissi dell'immaginazione, sui materiali dell'inconscio e sul rapporto che corre tra vita reale, voluttà artificiali, creazione e poesia. Libro bizzarro, stravagante, profondo, "I paradisi artificiali" sono un saggio mirabile e un grande poema in prosa, testimonianza di un'epoca in cui hanno radice molte delle inquietudini e dei turbamenti del nostro tempo.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare

Viaggi e altri viaggi
Viaggi e altri viaggi

Tabucchi Antonio
La monaca
La monaca

Simonetta Agnello Hornby
Viva la vida!
Viva la vida!

Pino Cacucci
È andata così
È andata così

Meir Shalev, E. Loewenthal
Degli uomini
Degli uomini

Y. Mélaouah, Laurent Mauvignier
Rapsodia irachena
Rapsodia irachena

R. Ciucani, Sinan Antoon