Ragazza dei fiori morti (La)

Ragazza dei fiori morti (La)

Venite a leggere di Clara: una ragazza sola, in un laboratorio di pompe funebri, intenta a premere sull'arteria carotidea di una signora anziana, morta. Tirare un vaso sanguigno, cucire la bocca perché la gente muore con la bocca aperta. E poi scegliere una camelia rosa (perfetta bellezza), un mazzo di asfodeli (dolore eterno), un garofano (fedeltà), perché i fiori hanno un linguaggio segreto che bisbiglia ai morti (I morti non sono mai soli). E soltanto chi conosce l'aura della morte possiede l'istinto - l'anomalia? - di far parlare i fiori. Clara non riceve quasi mai visite, eccezione fatta per una bambina che è in qualche modo attratta da quel seminterrato. La tua mamma sa che sei qui? La bambina la guarda mentre ricompone i morti ed è silenziosamente disperata, artificiosamente controllata come una creatura che - intuisce Clara - non è stata amata a sufficienza. Una bambina che non piangerebbe se la madre le tirasse un nodo con il pettine. Un'ammiratrice che un giorno non compare più.
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