I normanni

I normanni

Discendenti dei Vichinghi, i Normanni o "Uomini del nord" si erano creati una serie di basi alla foce dei grandi fiumi dell'Europa settentrionale, e di quei fiumi risalivano periodicamente le valli, devastando e saccheggiando città e monasteri, spingendosi fino a Parigi, e addirittura fino a Pisa. Nella speranza di arginare la loro aggressività, re Carlo il Semplice diede nel 911 in feudo a uno dei loro capi più potenti, Rollone, quello che sarebbe divenuto il ducato di Normandia. Qui affluirono ancora numerosi guerrieri provenienti dalla Scandinavia, contribuendo a formare, nella nuova patria francese, una casta aristocratica che, se si convertì assai presto al cristianesimo e se abbandonò la propria lingua germanica per il francese, non dimenticò però le prime tradizioni militari. Stretti dalla sovrappopolazione e dalla povertà, gli "Uomini del nord" piombavano con le loro navi ovunque in Europa guerre e rivolte creavano opportunità per il loro spirito d'avventura. Di là Guglielmo il Conquistatore mosse alla conquista dell'Inghilterra - un'impresa di cui ci resta uno straordinario documento: l'arazzo di Bayeux -; di là, attorno al 1035, vennero in Italia meridionale quei manipoli di avventurieri dai quali uscirono Rainolfo Drengot, signore di Aversa, e quegli Altavilla che al suo servizio iniziarono una folgorante carriera destinata a concludersi con la creazione di un regno che comprendeva Italia meridionale e Sicilia. Così il regno normanno d'Inghilterra e quello di Sicilia si rivelarono i primi stati dell'Europa medievale ad avere una organizzazione stabile e unitaria, anticipatrice di forme di governo assai più moderne.

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