Poesie

Poesie

Fjodor Ivanovic Tjutcev (1803-1873) è uno dei più grandi poeti della Russia. La sua poesia, inoltre, per la bellezza, l'armonia, la profondità, fa di lui un poeta non solo russo ma universale. Le sue liriche, dedicate alla natura, russa, alpina, italiana, dimostrano un dono di veggenza poetica e di compenetrazione nella bellezza e nel mistero della natura di incredibile forza. Più che il poeta dell'armonia, come Puskin, è il poeta della comunione intima con la natura, il poeta, cioè, di quell'estasi che, sia pur raramente, l'uomo può provare. Non si tratta solo, o tanto, di "filosofo della natura", si tratta, piuttosto, di "veggente" della natura, di poeta in cui la montagna, il fiume, il cosmo, i lampi, i cieli parlano un linguaggio che egli capisce e del quale fa partecipe gli uomini. Sul piano della letteratura universale, la lirica russa ci ha dato pagine di eccezionale bellezza: al fianco di Puskin, di Lermontov, di Blok, in modo del tutto originale, oltre la sua radice romantica, Tjutcev ci dona, ogni volta, questa gioia così rara. E ce la dona anche nelle sue liriche appassionate e passionali d'amore. E sono anche liriche d'amore quelle che egli rivolge alla Russia, la patria amata in modo totale, irrazionale, se si vuole ma amata fino all'ultimo momento della sua vita. Al punto che la Russia è diventata una seconda patria, una patria dell'anima, nonostante (o forse proprio grazie) i suoi "poveri villaggi", per tutti i lettori di Tjutcev non russi. Del resto la vera patria di Tjutcev è la poesia, è la bellezza delle sue immagini, delle sue armonie.Edizione con testo a fronte.
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