La vita quotidiana a Roma nel tardo impero

La vita quotidiana a Roma nel tardo impero

L'opera di B. Lancon rappresenta una prima sintesi di studi sulla Roma dei secoli definiti "tardo antico" e sottopone a radicale revisione l'idea - o il luogo comune - di decadenza, presentando la vita dell'Urbe in un momento cruciale della sua storia: il passaggio dalla Roma imperiale a quella pontificia. A partire dal IV secolo, gli imperatori non risiedettero più a Roma ma l'Urbe conservò il suo rango, le sue ricchezze e la sua "arte di vivere". Saccheggiata più volte fra il V e il VI secolo, subì amputazioni territoriali e una grave flessione demografica. Ma non smise di occupare un posto di primo piano nella cultura e nella mentalità e la cristianizzazione le procurò una nuova giovinezza. Accanto al Senato e al 'prefectus Urbis', il vescovo assunse un'importanza sempre crescente e con lui crebbe il potere terreno e culturale della Chiesa romana. I vescovi di Roma, che proprio allora si cominciò a chiamare papi, seppero valorizzare il peso della sede apostolica di San Pietro attribuendole un definitivo primato in seno alla Cristianità; Roma così da capitale del mondo divenne capitale dello spirito.
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