Stella danzante. Le più belle pagine del grande filosofo (La)

Come gli artisti, i filosofi sono organi inconsapevoli del loro tempo, soprattutto quando si sentono 'inattuali': solo con loro infatti quel tempo acquista la sua vera configurazione. Tale fu Nietzsche. Che volendo combattere la crisi del suo tempo ne divenne il principale rappresentante. Ma il genio umano non si esaurisce nel servizio della storia. Accampa anzi su di essa tali pretese di autonomia da strumentalizzarla, a sua volta, fino a farne la faccia cangiante dell'eternità. In quanto incarnazione della crisi dell'Europa al suo declino, del 'tramonto dell'occidente', Nietzsche non poteva che spingere nell'unica direzione allora possibile: l'atto chirurgico. Questa direzione, però, era quella dell'autodistruzione e l'atto chirurgico, invece di asportare il male, lo fece esplodere. Ma come dalla legna umida accatastata, dopo crepitii e fumo, si sprigiona la fiamma, così dalla diuturna battaglia contro la 'décadence' si sprigionò la limpida fiamma del genio nietzschiano: un genio moralistico applicato alla filosofia come un martello e dotato di un'immensa ala poetica, che incise nel secolo al di là degli intenti dichiarati, proiettandosi verso l'eternità, con le aspirazioni della sua anima assetata di verità e innamorata della virtù e con il suo eroico amore per la vita e per gli uomini. In questa antologia, che raccoglie la quintessenza del pensiero di Nietzsche, Sossio Giametta ci presenta le pagine più belle del grande pensatore tedesco.