La Grecia arcaica (620-480 a. C.)

La Grecia arcaica (620-480 a. C.)

A partire dall'VIII secolo, dopo il crollo dei regni micenei, la civiltà greca si espanse per tutto il bacino del Mediterraneo. Le città-stato rivaleggiano fra loro fondando nuove colonie, e costruendo templi, teatri, palestre: in particolare il tempio, simbolo della fede religiosa e assieme della potenza cittadina, si evolve - anche grazie alla nuova tecnica della costruzione in pietra - dalla semplice pianta primitiva fino alle grandiosi creazioni dello stile dorico e ionico, a Selinunte, Efeso, Mileto, e culmina nella più raffinata opera architettonica del tardo arcaismo, il tempio di Atena Afaia a Egina. Nella statuaria, il senso tipicamente greco dell'ordine e della misura induce ad abbandonare gli eccessi del gigantismo e dell'astrazione geometrica. L'arte si umanizza e crea figure affascinanti dall'ambiguo sorriso ionico, come il Moscoforo, il cavaliere Rampin e la Kore del 679; attorno al 500 a. C., la scuola attica raggiunge la sua piena maturità, e lo stile severo prelude già al classicismo, con l'Efebo biondo, le Korai dell'Acropoli, il Tesoro degli Ateniesi a Delfi. Anche la pittura vascolare, nello stesso tempo, afferma il predominio assoluto di Atene, dove viene creata la nuova ceramica a 'figure rosse' che permette una raffigurazione molto più realistica dei corpi e degli atteggiamneti. Si giungerà così alla perfezione di grandi ceramisti come Eufronio, Sosia, Duride. L'età classica è ormai alle soglie.
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