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Giornalista vincitrice di un premio Pulitzer, autrice di rara sensibilità capace di cogliere con acutezza emozioni e sentimenti, di analizzare con garbo e intensità straordinari i rapporti umani, Anna Quindlen si conferma scrittrice di grande talento con questo romanzo che affronta un tema delicato e doloroso: quello della violenza contro le donne tra le mura domestiche, un fenomeno che alle soglie del Duemila sembra affliggere la società in misura crescente.Diciannovenne, Fran conosce Bobby, un uomo dal fascino irresistibile, agente della polizia di New York, e se ne innamora. Lo sposa nonostante alcune avvisaglie che dovrebbero metterla in guardia. Il matrimonio, da cui nasce un figlio, Robert, è all'insegna della passione. Ma pian piano le cose cambiano e Bobby svela il suo vero volto: quello di un padre padrone duro, geloso, violento e dedito all'alcool, che prende spesso a pretesto motivi futili per riempire la moglie di botte. Lei sopporta per molti anni passivamente e nega, tace, mentendo sulle abrasioni che le segnano il corpo, nascondendo a tutti l'inferno, la vergogna che è costretta a subire: per paura delle reazioni di lui, per timore di perdere le sue certezze - una vita agiata, una bella casa - per amore del suo bambino che ha bisogno di un padre; per amore - per quanto possa sembrare paradassole - di quell'uomo capace di farla soffrire.Ma la situazione precipita e accade l'insopportabile: per le continue, brutali percosse Fran, ridotta a pelle e ossa, è costretta ad abortire il figlio che ha in grembo. Finalmente trova il coraggio di reagire, di ribellarsi. Fugge con il figlioletto di dieci anni, cambia nome, assume una nuova identità, e con l'aiuto di un'organizzazione che assiste le donne in difficoltà prova a reinventare se stessa, a ricominciare daccapo in un angolo sperduto della Florida.Qui sente a poco a poco rinascere la fiducia, la speranza. E mentre comincia a guarire dalle ferite del corpo e del cuore pensa di avercela quasi [...]