Giro del mondo

Ha scritto Luigi Pirandello: "La vita o si vive o si scrive", ed Enzo Biagi, che la vita l'ha vissuta per raccontarla - non uniformandosi mai a mode o convenienze del momento - ha percorso per noi ancora una volta i continenti interrogando scrittori estremamente diversi tra loro, ma amati da milioni di persone in tutto il pianeta, per capire come hanno potuto fare scattare quella molla che ha acceso l'immaginazione dei loro lettori e come si pongono in rapporto con il loro Paese e con il mondo. In un dialogo serrato, spontaneo, sincero, senza reticenze si compongono sotto i nostri occhi una mappa della forza creatrice del pensiero e ritratti di Paesi che affascinano per la loro originalità, tanto lontana dai luoghi comuni. E così ascoltiamo Wilbur Smith parlare, con orgoglio, dell'Africa dei tempi lontani del colonialismo ed esaltare i valori della tolleranza in una terra dove l'incanto della natura troppo spesso si mescola all'odio e alla violenza; John Le Carré ricordare i tempi in cui era agente segreto di Sua Maestà in una Berlino che stava per essere divisa da quel Muro che solo il collasso del comunismo avrebbe fatto crollare; Jostein Gaarder illustrarci i valori eterni della filosofia e difendere i princìpi dell'ecologia minacciati da un progresso incontrollato; Aleksandra Marinina, l'inventrice del thriller made in Russia, raccontare alcune delle sue esperienze di funzionaria di polizia dell'ex Unione Sovietica e le contraddizioni di una società che sta attraversando un mutamento dagli sviluppi difficilmente decifrabili; Gunter Grass, Premio Nobel e scrittore "scomodo" della riunificazione tedesca e gli squilibri che questa ha comportato; Luis Sepulveda, temprato dalla lotta contro la dittatura di Pinochet, narrare le storie di semplici uomini che non hanno esitato a sacrificare la propria vita in nome della libertà, il dramma dell'esilio e il mondo magico e sperduto della Terra del Fuoco.