Verdi

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Nel 1933, per diretto interessamento di Benedetto Croce, Laterza pubblicò la tesi di laurea di un giovanissimo studioso torinese, Massimo Mila. Quel libro precoce e fondamentale, "Il melodramma di Verdi", era un frutto precoce della 'Verdi-Renaissance' che dagli anni Venti in Europa portò alla riscoperta e alla rivalutazione dell'arte di Verdi. Il testo segnò l'inizio di una lunga fedeltà: nel corso di una vita intensa e operosa, Mila avrebbe dedicato le sue migliori energie critiche allo studio di un genio che lui amò, comprese e fece comprendere come nessun altro.Questo volume, curato da Pietro Gelli, raccoglie e ordina tutti gli scritti verdiani di Mila: oltre al libro giovanile, "La giovinezza di Verdi" (1974) e "L'arte di Verdi" (1980). E' insieme biografia e analisi critica, e nel centenario della morte di Verdi costituirà l'opera di riferimento per gli studiosi, per gli appassionati di musica e per tutti i lettori che si lasceranno trascinare dalla strepitosa scrittura saggistica di un maestro del Novecento italiano.
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