Perché sono ebreo

Perché sono ebreo

"Tanto per cominciare, sapremmo spiegare la differenza fra israelita, ebreo e israeliano?". Così l'autore esordisce in un'antica questione di portata universale. E prosegue in tono lieve, confidenziale, rivolto a un pubblico adolescente che dona freschezza e agilità al discorso, rileggendo la Storia con la propria storia, interrogandosi apertamente, analizzando e ripercorrendo il proprio cammino umano e spirituale. Nato in Polonia, francese di adozione, laico, intellettuale, paladino dei diritti civili, Marek Halter definisce innanzitutto se stesso come 'ebreo'. Ma che cosa sono gli 'ebrei'? Diversissimi eppure sempre identificabili, dispersi eppure membri di un'unica comunità: ebrei si nasce o si diventa? Qual è il segreto di questo gregge, sopravvissuto a civiltà tramontate da millenni? E qual è la caratteristica comune dell'ebraismo? Religione, setta, identità sociale e culturale, popolo, nazione, razza, prodotto, corporazione, il sale della Terra... o qualcosa che comprende e trascente tutto questo? Halter affronta gli interrogativi - spiegando perché una condizione 'ereditata' è divenuta per lui scelta consapevole - facendo ricorso a un tratto affascinante della propria tradizione, il racconto orale che privilegia la vicenda del singolo per illustrare una condizione universale. Rifacendosi all'Antico Testamento, alle sue storie terribili e alle sue straordinarie figure - Abramo, Mosè, Esdra -, sviluppa un saggio illuminante e accessibile, in cui ci fa partecipi della sua esperienza personale e delle sue convinzioni; così come dell'incessante ricerca di una verità troppo spesso ignorata o distorta.
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