Morfologie. Cinque studi su Michel Serres

Morfologie. Cinque studi su Michel Serres

Chiusi i propri conti con la forma logico-proposizionale, Serres incomincia a parlare la lingua delle morfologie: nuova lingua senza regole, per dire tutte le forme, dalle più sistematiche alle più vaghe, dal caos puro alla complessità meglio integrata. Entro questo protolinguaggio la forma può correre e variare fino al limite dell'informe e risalire dall'assoluta varietà del rumore all'unità dell'informazione che la compensa. Il reale fabbrica da sé le condizioni della propria conoscenza, per autoapplicazione; noi ne traduciamo la potenza in informazione. Il filosofo deve farsi esegeta silenzioso del testo del mondo, studioso paziente di morfologie, se non vuole trasformarsi in arido dottrinario affetto dalla sindrome tanatocratica.
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