Disarmonie. Il caso del Kitsch

Disarmonie. Il caso del Kitsch

Perché la robotica ha sviluppato al suo interno una tradizione antropomorfa perseguendo risultati che, in fondo, non si discostano molto dalla tradizione degli automi settecenteschi? Cosa spinge un progettista a rivestire la macchina con una guaina di latex per riprodurre la pelle umana? L'utopia della creazione del 'doppio' ha seri precedenti nella storia della cultura: dagli automi, magari solo immaginati, del mondo greco alle bourguignotte di Filippo Negroli, dalle statue di cera alle raccolte delle kunstkammer fino al Turco dell'affascinante barone Kempelen. La storia di questi sogni imperfetti ha avuto come inevitabile risultato il kitsch, una costante della storia della cultura che assume un andamento variabile in relazione alle innovazioni e, dunque, alle tecnologie, ai linguaggi e agli strumenti che, di epoca in epoca, si rendono disponibili. L'inclinazione a replicare le cose che lo circondano è dunque, per l'uomo, una tentazione permanente e, insieme, una delle tante vie possibili per approdare al kitsch. Introduzione di Alberto Oliverio.
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