La salvezza degli altri. Soteriologia e religioni

La salvezza degli altri. Soteriologia e religioni

Due domande principali guidano la ricerca messa a tema dal XIV Corso di aggiornamento per docenti di teologia dogmatica dell'Associazione Teologica Italiana: come viene intesa la salvezza da parte delle diverse tradizioni religiose? Sono solo i cristiani a porsi il problema della salvezza degli altri? A questi interrogativi si collega un primo gruppo di questioni. Questa attenzione è motivata soltanto dalla spinta missionaria, che vive della preoccupazione che gli altri, anziché salvarsi, si perdano per l'eternità? Se una simile attenzione agli altri non fosse dovuta essenzialmente a questa preoccupazione, radicata nel mandato evangelico, che cosa potrebbe significare pensare alla salvezza degli altri? La considerazione del fatto che Dio solo conosce le vie per salvare tutti gli uomini ha come unico esito il silenzio apofatico, o la rinuncia all'annuncio della propria fede, in rispetto dell'azione misteriosa e universale di Dio? Inoltre, la domanda sulla salvezza degli altri può avere un senso nel dialogo tra le religioni, oppure rimane, se c'è, domanda essenzialmente interna ad ogni autocomprensione religiosa, che si risolverebbe solo nell'istanza evangelizzatrice o proselitistica? Un secondo gruppo di questioni, poi, riguarda il rapporto tra fede e salvezza. Se per la salvezza è decisiva la fede (in Dio? In Gesù Cristo? Nello Spirito?), che valore ha la carità, indicata da Gesù stesso come criterio del giudizio finale (Cf Mt 25,31-46)? Dunque, quale rapporto tra fede e amore, in ordine alla salvezza? Inoltre, al di là delle appartenenze religiose, quali possibilità di salvezza per coloro che non hanno alcuna fede religiosa? Esiste una 'fede dei non credenti', se il 'votum implicitum' è il modo di dire l'apertura a Dio nella ricerca della verità, secondo la retta coscienza? L'articolazione dei contributi tenta di seguire, con una certa flessibilità, un criterio storico-teologico. Ad una prima ricognizione del tema della 'salus infidelium', classico nel pensiero cristiano, segue la svolta del Vaticano II, con i successivi sviluppi magisteriali e le recenti prospettive della teologia delle religioni. In ascolto delle comprensioni soteriologiche di altre tradizioni religiose, si configurano i contributi ebraistico, islamologico ed induista, per affacciarsi, ultimamente, sul panorama dei nuovi orientamenti conflittuali e del 'New Age'. Questi contributi gettano uno sguardo onesto e pertinente sulle prospettive più significative di quelle tradizioni, offrendoci un orizzonte aperto alla loro autocomprensione e al dialogo sulla questione soteriologica.
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