La costruzione del reale nel bambino

La costruzione del reale nel bambino

E' un processo allo stesso tempo fondamentale ed estremamente delicato quello che Jean Piaget analizza in un classico della psicologia dedicato alla prima infanzia. Il problema è: come si passa dal caos dell'egocentrismo al cosmo della realtà? Se il bambino non avesse in sé schemi ereditati, matrici implicite dell'esperienza possibile, sorta di impronte digitali di una soggettività talmente pura da riuscire invisibile a se stessa, il mondo non gli sarebbe nutrimento né materiale né psichico. Ma, parallelamente allo sviluppo degli schemi "interni", per cui attraverso implicazioni successive si passa dalla pura soggettività inconsapevole alla coscienza di sé come essere separato, si sviluppa il mondo esterno, si viene costituendo, esteriorizzando, esplicando, distendendo nello spazio e nel tempo una rete sempre più complessa di relazioni causali in cui finirà per trovare il proprio limite l'utopica onnipotenza dell'infante. Identificazione e adattamento, ecco i due poli attraverso cui si muove l'osservazione programmata di Jean Piaget. Un rompicapo filosofico solidamente imbrigliato dalla psicologia sperimentale più scaltrita.
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