Il dio che muore. Mito e cultura nel mondo preclassico

Il dio che muore. Mito e cultura nel mondo preclassico

L'opera di Henri Frankfort è stata fondamentale nel corso del XX secolo per disegnare i lineamenti delle grandi civiltà preclassiche della Mesopotamia e dell'Egitto. Come archeologo egli ha fornito importanti contributi per la ricostruzione della cultura materiale e architettonica del Vicino Oriente antico, come storico dell'arte e delle religioni è stato attento a cogliere ogni indizio di legami tra le remote culture dell'antichità e le espressioni artistiche dell'Occidente medievale. In questi saggi l'autore elabora un interpretazione d'insieme delle civiltà preclassiche basata sull'osservazione delle più diverse fonti: edifici architetonici, testi e riti religiosi, espressioni dell'arte figurativa. I saggi "sul dio che muore", sulle festività religiose e su un caso di eresia nell'Egitto del XIV secolo a.C. illustrano aspetti centrali della mentalità mitica del vicino Oriente antico. I saggi sull'origine dell'architettura monumentale in Egitto e sul contributo egiziano e mesopotamico al patrimonio figurativo dell'arte medievale fanno luce su due momenti cruciali della storia delle civiltà preclassiche. Pur nella diversità dei temi trattati, l'impostazione metodologica di Frankfort è unitaria, come risulta dal saggio sul concetto d'archetipo elaborato da Jung. Per l'autore tale concetto può essere proficuamente impiegato, oltre che nell'ambito della psicologia, anche in altre discipline. Attreverso i testi di Frankfort l'antichità classica si presenta anche agli occhi del lettore non specialista come una forza straordinariamente attiva, non solo a livello di tradizione colta, ma anche come eredità di immagini create.
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