Confessioni di un'assassina dilettante
"Mi chiamo Cassandra T. No, non è ancora arrivato il momento di dirvi tutto, cognome compreso, di me e sì, i miei genitori mi volevano male fin da quando ero in fasce. Non chiami una figlia Cassandra, se non vuoi condannarla a un’esistenza di prese in giro. Cosa mi ha aiutato a sopravvivere? Sognare di diventare una delle Spice Girls. Il mio più grande desiderio è andato in frantumi in una data precisa: 31 maggio 1998. Penso sia quella la data in cui tutto ha iniziato a naufragare nella vita di noi millennial. Pensateci per un attimo. Cosa è successo dopo? Le crisi economiche, le Torri Gemelle, la devastazione climatica, certi governi che tirano pericolosamente a destra, una pandemia globale. Una piccola anticipazione della mia attuale vita da trentenne: i miei genitori sono morti in un incidente stradale. Tiro a campare nella periferia milanese. Non uso più il mio vero nome da quando ho deciso di sparire. Perché? Ve la faccio breve. Dodici anni fa, io e i miei compagni di teatro abbiamo ammazzato uno e non ci siamo più visti, né sentiti… Fino a oggi, quando una di noi è stata ritrovata morta e io potrei essere la prossima o potrei tornare a colpire. I tarocchi suggeriscono la seconda…"
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