Altezza degli occhi. Corpi, lampi e spettri nel Photomatic

Altezza degli occhi. Corpi, lampi e spettri nel Photomatic

Da quando apparve, negli anni Venti del secolo scorso, la cabina per fototessere – Photomatic – ha saputo attirare l’attenzione dell’uomo della strada e dell’artista. Pittori, scrittori, fotografi, ideatori di installazioni e performance, nonché registi cinematografici furono da subito folgorati da questa misteriosa macchina: una sorta di sgabuzzino segreto in luogo pubblico, simile a un confessionale, all’infantile nascondiglio, al peccaminoso peep-show o a un maleodorante orinatoio (non quello duchampiano da esposizione e asettico). Come se si fosse alle prese con qualcosa di illecito o impudico, ci si cela dietro alla tendina che permette l’intimità necessaria al rituale: scegliere una faccia che il flash immobilizzerà in una serie di piccoli autoritratti non tarderà a rivelarsi un’operazione molto più complessa di quanto non sembri.
Al momento non disponibile, ordinabile in 3 settimane circa

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare

Errore di sintassi
Errore di sintassi

Francesco Osti, M. Cucchi
Cinque bisacce
Cinque bisacce

Gelmi Giampiero
Libercolo dell'onta
Libercolo dell'onta

Benadduce Alfonso
Frasche, fumo e vanità
Frasche, fumo e vanità

Ferrante Salvatore
Il canto del Mediterraneo
Il canto del Mediterraneo

Gioia, Cosimo F.
Iperbole perlata
Iperbole perlata

Nappa Immacolata
Versi e aforismi
Versi e aforismi

Enrico Pennino
Tornando a casa
Tornando a casa

Mongardi Fantaguzzi, Ugo
Il canto dell'eremita
Il canto dell'eremita

Consoli Carmelo
Silenzio con variazioni
Silenzio con variazioni

Gianpaolo G., Mastropasqua