Il lavoro che uccide. Storie di diritti traditi

Il lavoro che uccide. Storie di diritti traditi

Gianni era innamorato del suo lavoro. All'acciaieria era entrato da ragazzino, come saldatore, e poi aveva fatto una bella carriera. Carlo era un tipografo appassionato e creativo, il suo atteggiamento positivo era contagioso sia quando si maneggiava il piombo sia quando si operava al computer. Fiorenzo credeva di aver raggiunto la felicità definitiva il giorno in cui era stato assunto alla vetreria lungo il Naviglio: era sicuro che quello sarebbe stato il lavoro "per la vita". Pietro è stato un dipendente capace e infaticabile che ha contribuito alle fortune mondiali dell'azienda per cui lavorava. Salvatore era un vigile del fuoco coraggioso, che ha sempre messo il bene altrui dinanzi al proprio. Daniele sentiva di aver "svoltato" con l'assunzione nella fabbrica più ambita della sua valle... Tutti quanti amavano tanto le proprie famiglie. Tutti quanti hanno perso la vita per malattie provocate proprio dal loro lavoro. Qui si raccontano le loro storie "da vivi". Prefazione di Morena Piccinini.
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