Le insidie del capitalismo globale

Le insidie del capitalismo globale

Può il libero mercato governare l'economia del pianeta? Fino alla fine degli anni '90 avremmo risposto di sì, ma gli eventi che si sono succeduti a partire dalla crisi asiatica del 1997-98 impongono di pensare altrimenti. Gilpin mostra come la pericolosa illusione del non governo liberista dell'economia mondiale rischi di mettere a repentaglio l'obiettivo dichiarato: la creazione di un sistema commerciale, monetario e finanziario globalmente integrato di tipo liberale. La globalizzazione è priva di quelle istituzioni internazionali che assicurarono la prosperità economica e la progressiva liberalizzazione del mondo nei trenta anni successivi alla seconda guerra mondiale. Né sembra che il disaccordo fra America, Europa e Asia renda più vicina la costruzione di nuove istituzioni globali che facciano i conti con il vertiginoso aumento dell'integrazione commerciale e della mobilità del capitale finanziario. Mentre salgono le tensioni geoeconomiche, cresce un movimento che imputa alla globalizzazione la perdita dei posti di lavoro al Nord e la violazione dei diritti umani al Sud, nonché l'acuirsi dell'emergenza ambientale in tutto il pianeta. Il movimento di protesta conduce spesso a posizioni protezioniste che mettono in forse il regime commerciale liberoscambista e multilaterale costruito col GATT e ora custodito dal WTO. Gilpin utilizza gli strumenti delle relazioni internazionali e dell'economia politica per fornire un quadro completo del capitalismo globale. Le alleanze politiche, gli accordi di cambio, il sistema finanziario, il regime commerciale, l'evoluzione delle multinazionali, un'analisi comparata dei tre blocchi continentali su cui poggia l'economia globale: il saggio di Gilpin è la mappa che mancava del mondo del dopo guerra fredda.
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