Un'affollata solitudine. Per una sociologia della lettura

Un'affollata solitudine. Per una sociologia della lettura

Più discipline sono tornate di recente sul tema della lettura: sguardi e sonde che hanno inquadrato e messo in rilievo i suoi risvolti cognitivi, psicologici, educativi, economici, sociali, culturali ed etici. Il libro parte da un’interrogazione che richiama la questione della costruzione di orizzonti di senso e si allontana dal presupposto che leggere rappresenti una forma di consumo passivo. Privilegia un terreno forse poco attraversato, quello dove la lettura si lega a facoltà di tipo combinatorio in cui la comprensione testuale si intreccia con la vita relazionale. In questa prospettiva, l’atto di leggere diventa anche stimolo prezioso per alimentare sia la capacità di comprendere attraverso l’immaginazione, sia quella di costruire ed elaborare nessi nuovi e imprevisti. Analizzando gli usi della letteratura nella vita quotidiana e osservando il vasto potenziale di significati connessi agli atti di lettura, il volume dimostra che leggere è una vera e propria azione sociale. Mentre leggiamo mettiamo in moto quegli schemi operativi e interpretativi di cui ci serviamo per orientarci nel mondo: non soltanto un atto vitale che ha consentito alla specie umana di trasformare i propri modelli di razionalità, ma anche un esercizio del senso del possibile capace di ampliare gli orizzonti della speranza.
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