Il simbolismo francese. I grandi maestri

Il simbolismo francese. I grandi maestri

Con la pubblicazione delle Fleurs du Mal (1857), Charles Baudelaire definisce una nuova antropologia che implica il tramonto definitivo del Romanticismo e la nascita di quello che la storia letteraria chiama simbolismo. Alla poesia viene così assegnato un compito di portata metafisica, drammaticamente essenziale per la felicità dell'Uomo. La nuova antropologia va in parallelo con una nuova poetica e con una nuova estetica che la raccolta del 1857, in particolare, testimonia a livello contenutistico e formale. La lezione di Baudelaire è fatta propria da molti scrittori del secondo Ottocento; in primo luogo, da tre altri grandi maestri che, ciascuno secondo la propria sensibilità, riprendono, interiorizzano e proseguono il lascito fecondissimo delle Fleurs du Mal: Stéphane Mallarmé, Arthur Rimbaud e Paul Verlaine. Il volume analizza queste quattro figure portanti del simbolismo francese. Dopo aver focalizzato la rivoluzione baudelairiana, percorre l'articolarsi della riflessione estetica nonché i tratti costitutivi delle realizzazioni poetiche di coloro che costituiscono il nucleo primitivo e generatore del simbolismo, scegliendo di seguire un percorso dettato dalla lettura attenta dei loro testi poetici e delle loro riflessioni critiche.
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