Considerati baciata
2013. Coralie è una copywriter australiana arrivata a Londra per dimenticare una storia d'amore finita e un capo ingombrante. Un giorno d'inverno salva Zora, quattro anni, da un tuffo nel laghetto delle anatre e la riconsegna al padre, Adam, che somiglia in modo impressionante a Colin Firth (è solo un pochino più basso). Scoprire che Adam è separato e innamorarsi di lui è questione di un attimo. 2023. Coralie e Adam vivono insieme in una bella casa di Hackney ridisegnata grazie ai risparmi di lei. Lui è un giornalista politico sempre indaffarato tra podcast, libri da consegnare e lunghe sessioni a Westminster. Lei ha lasciato il lavoro per occuparsi dei due adorabili bambini che hanno avuto, Flo e Max, e di Zora. Ma essere una mamma e una compagna – e la responsabile di una famiglia allargata interessante quanto complessa – forse non le basta. In teoria ha tutto quello che ha sempre sognato, ma in cambio di questo tutto ha perso qualcosa: sé stessa. E nelle prime pagine del romanzo la scopriamo pronta ad andar via, da sola, oppressa dalla fatica perenne, dalla frustrazione, dalla consapevolezza che la routine sta consumando l'amore. Ci sarà un lieto fine per Coralie? O forse un nuovo inizio?
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