Terreno fatale

In Asia è scoppiato l'inferno. La Cina ha deciso di attaccare Taiwan, di fare finalmente di quest'isola, dopo cinquant'anni, la ventitreesima provincia del suo territorio. Nonostante l'opposizione degli Stati Uniti, alleati del governo di Taiwan, che hanno vitali interessi politici ed economici da difendere in questa zona - una polveriera pronta a esplodere e a trasformarsi davvero in un 'terreno fatale' - il colosso cinese è fermamente deciso a espandersi: si allea con la Corea del Nord, con il Pakistan, con l'Iran per arginare il dominio dell'odiato nemico americano. Ed è giunto il momento di agire, usando, se necessario, anche le armi nucleari. Ma gli Stati Uniti hanno un asso nella manica: un aereo, ancora in fase sperimentale, progettato da un autentico genio dell'ingegneria aeronautica per intervenire con tempestività in qualsiasi crisi politico-militare si accenda in qualunque parte del mondo. Nell'efficacia di questo aereo, dotato di armi quasi fantascientifiche, è riposta l'unica speranza di fermare un conflitto che rischia di deflagrare a livello planetario, con conseguenze disastrose, al di là di ogni immaginazione. Ma sarà sufficiente per evitare la terza guerra mondiale?... In questo romanzo, un techno-thriller che è anche un grande libro di guerra, Dale Brown ha spostato idealmente in avanti le lancette dell'orologio della Storia. Ma lo ha fatto - e va a suo merito - con un realismo persino inquietante: infatti la portaerei ucraina 'Varyag', che nel romanzo viene acquistata prima dagli iraniani e poi dai cinesi, diventando la 'Mao Zedong', nella primavera del 1998 è stata 'veramente' comprata (a una cifra non lontana da quella indicata nel libro) da una misteriosa società turistica di Macao, dietro la quale si sospetta ci siano forze armate della Cina popolare, che potrebbero smontarla e appropriarsi della sua tecnologia.