Isaac B. Singer. Una biografia

Isaac Bashevis Singer detestava le biografie: "È l'opera che conta", diceva, "non l'uomo". Ma forse si trattava di un alibi, come lascia intendere questo libro, nel quale l'autrice si è messa sulle tracce del grande scrittore, dall'infanzia nel villaggio polacco di Radzymin alla leggendaria via Krochmalna del ghetto di Varsavia, fino all'appartato rifugio di New York. A poco a poco ha scoperto, dietro l'immagine corrente di Singer cantore dell'anima ebraica, un interprete tra i maggiori del disagio e dello scacco esistenziale contemporanei. Né ebreo, né americano, né polacco, sapeva che sarebbe sempre stato in esilio ovunque. Non era né di qui né di là. Né di oggi né di ieri... uno ieri che non esisteva più, dopo l'inferno nazista. Era, secondo la sua formula, "uno straniero in genere". Si vedeva come "una lettera, un punto nel libro infinito di Dio". Diceva che, anche se lui era un errore nell'opera divina, non poteva esserne cancellato del tutto. Perché "Dio è la somma di tutti gli atti e di tutti i possibili". Singer si rivela qui un intellettuale inquieto: sempre un po' in disparte, orgoglioso e vulnerabile al tempo stesso, scettico ma ossessionato dal suo rapporto con il divino. Capace di gesti crudeli, come quello di lasciarsi alle spalle la moglie e il figlio in Polonia, prima di imbarcarsi per l'America e per un futuro che sarà attraversato dal senso di colpa per quell'abbandono. Bugiardo e infedele per natura, ma sempre difeso dalle sue donne, esercita un singolare magnetismo, nella vita e nell'opera, tutta scritta in una lingua remota, l'yiddish, che lui definiva "lingua di nessuno", e proprio per questo garante della radice ebraica di un microcosmo ormai scomparso, inghiottito dal tempo e dalla follia umana. Nel primo centenario della nascita di Singer, questo libro offre una lettura sorprendente della sua esistenza, che non sarebbe dispiaciuta all'autore di infinite storie singolari, un uomo complesso, contraddittorio, che certamente conobbe il piacere sottile della trasgressione.