Il ragazzo del bar Roberto

Il ragazzo del bar Roberto

È possibile attraverso il romanzo autobiografico raccontare uno spaccato della storia del Belpaese? L'autore ripercorre la propria vita dal momento della sua nascita fino ai giorni nostri con un procedere narrativo introspettivo. Sono gli anni del dopoguerra, quelli della sua infanzia, gli anni delle lotte contadine per la riforma agraria e lo spezzamento dei latifondi. Suo padre era un contadino del Sud che per sfuggire alla durezza della vita grama della sua condizione e per non condannare la famiglia alla povertà, come molte famiglie siciliane, lascia la casa natìa per andare a vivere nel Nord Italia. L'inizio è duro per tutta la famiglia che si ritrova piombata in una realtà che li condanna e non li accetta e li appella "napoli" e "terrun". Ma la forza e l'orgoglio del padre e la fierezza della madre, aiutano la famiglia nel corso degli anni a ritrovare un proprio spazio nella nuova realtà emancipata. Il protagonista sin da piccolo, e avendo come maestro suo padre, non accetta i soprusi e sin dalla giovinezza lotta per inseguire i propri ideali e la giustizia. Questa sua indole lo porta a scrivere anche a personalità che hanno operato nella classe dirigente e politica, sollevando questioni nazionali e internazionali. Quindi sì: il racconto autobiografico traccia le linee di un percorso storico che i libri scrivono in maniera asettica e dove il pensiero degli uomini e delle donne che hanno vissuto quell'epoca, viene esaltato per via delle emozioni di cui è portatrice l'esistenza umana.
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