Il pezzo mancante

Il pezzo mancante

Tra le foreste di Monte Malóne, non lontano da Chiusola, vi è una radura adatta alla ricezione dei lanci chiamata Ca' Menage. Verso la metà di luglio del 1944 vi si era accampato il battaglione "Picelli" della "Garibaldi" parmense. Unico reparto rimasto operativo di un'eterogenea ma efficiente organizzazione militare composta da patrioti emiliani e liguri. La Divisione Nuova Italia aveva sostenuto, contro ingenti forze tedesche, una durissima battaglia campale per la difesa dei "Territori Liberi" del Taro e del Ceno. Questa "enclave" di grande importanza strategica si era ridotta, dopo gli aspri combattimenti, ad alcune zone boscose della montagna ligure. I reduci della più formidabile battaglia mai sostenuta da reparti volontari italiani vissero qui i momenti più difficili di tutta la loro avventura partigiana. Il battaglione fu circondato da forze "amiche", disarmato e infine sciolto. Nello stesso giorno, 21 luglio 1944, il loro comandante "Facio" venne invitato ad una riunione nella vicina frazione di "Casa Rocchino" per discutere, con i capi del C.V.L. spezzìno, la ripartizione delle armi aviolanciate dagli Alleati. Poco prima era giunto sul posto, proveniente da Compiàno, anche il colonnello "Lucidi", capo delle brigate autonome dell'Alta Val di Taro. Lucidi fu minacciato d'arresto da un sedicente capitano Fred del SIS britannico (ma si trattava di un impostore). Il comandante del Battaglione "Picelli" fu passato per le armi. Il libro, frutto di una ricerca oltre decennale, chiarisce , con l'ausilio di documenti inediti, le motivazioni e la dinamica dei drammatici eventi succedutisi nel contesto di una competizione senza esclusione di colpi tra servizi segreti statunitensi e britannici per il controllo delle formazioni partigiane.
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