Il Covid, la guerra, e la consolante nonnitudine

Il Covid, la guerra, e la consolante nonnitudine

In un'alternanza narrativa tra ricordi dei tempi passati, difficoltà e sofferenze vissute dai nonni dell'autrice, e i nostri giorni, soprattutto durante il periodo del Covid, l'autrice intesse interessanti spunti di riflessione e considerazioni su vari aspetti della situazione odierna, italiana e internazionale, come per esempio il ruolo della donna, i conflitti culturali dovuti alla globalizzazione, la situazione degli immigrati in Italia. "Abolire la nostra cultura, le nostre tradizioni, è molto pericoloso. Gli usi e le consuetudini di un popolo ne esprimono l'identità; modificarle e cambiarle in nome dell'accoglienza non può che alimentare l'intolleranza. Per una corretta integrazione devono essere tutelati i costumi di tutti, quelli accettabili, naturalmente." L'autrice tramite il ricordo, la memoria dei nonni e lo stupore nel rivivere alcuni episodi, intende trovare la sua quiete, il suo rifugio d'amore mantenendo ancora vivo il suo legame affettivo.
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