Commonitorio. Estratti

Commonitorio. Estratti

Un'isoletta vicino alla Costa Azzurra, Lérins, vede nascere all'inizio del V secolo una singolare esperienza monastica. Il luogo, ameno e gradevole, accompagna il processo di traduzione degli ideali classici: "otium", tradizione degli 'antichi', amore per la 'cosa pubblica' assumono tratti cristiani. In questo clima il presbitero Vincenzo scrive il "Commonitorio": una sorta di manuale per orientarsi nel dedalo delle declinazioni dottrinali, senza cadere nell'eresia. Nasce così il "canone lerinese", che molta fortuna ha avuto in epoca moderna: "E' da ritenere veramente cattolico ciò che è stato creduto da tutti, dappertutto e sempre". Questa 'regola' consente di accogliere la Scrittura nel solco di una 'Tradizione' intesa come garanzia della sua custodia: universalità e consenso veicolano un'istanza di sinodalità, il cui valore non può essere messo in questione da singole personalità, qualunque sia il loro valore intellettuale e il loro rango ecclesiastico, che si ergano contro di essa. Una raccolta di "Estratti" di opere di Agostino, insieme a una serie di "Obiezioni" mosse allo stesso autore, completano il quadro dottrinale del "Commonitorio": si ricostruisce così una parte del contributo occidentale in ordine alla cristologia e al dibattito su grazia e predestinazione e contemporaneamente si può accedere a uno spaccato inconsueto della Chiesa latina.
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