La favola di Innocenzo Onesto, il decapitato

La favola di Innocenzo Onesto, il decapitato

In una tranquilla cittadina del Sudamerica scatta l'allarme sociale: il nemico è la risata, corruttrice delle serie e severe abitudini piccolo-borghesi.Il protagonista del romanzo, l'irreprensibile Innocenzo Onesto, decide di dare lui stesso l'esempio, decisivo, e si fa decapitare. Un'équipe di medici sostituisce la sua testa con quella di un mostro, inizia la riabilitazione dell'ibrido umano, l'inserimento nel mondo del lavoro... Finché il potere - con un'operazione speculare da Grande Fratello - proietta la sua immagine in ogni angolo della città, e l'orrore diviene una nuova estetica. Ma il terrore non può durare a lungo, e l'implacabile necessità del riso riemerge da una smorfia del mostro... Un romanzo che appartiene al genere fantastico, ma in cui la satira sociale si unisce a una vertiginosa velocità narrativa, ricca di controcanti ed espedienti: il roteare dei personaggi avvolge con una nube d'ironia e disincanto la ferocia dei meccanismi del potere e le limitate risorse della cultura consumistica contemporanea. E la tesi in fondo è semplice, come ogni verità: l'autentico sorriso è vita, oltre che atto d'intelligenza, e se viene soppresso gli esseri umani si ritrovano come dei fantocci, schiavi e comparse di un film piuttosto distante dalla loro dignità.
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